Risolto un caso di malasanità (Tribunale di Terni) con il patrocinio degli avv.ti Anna Pucciatti e Michela Colasanti: un paziente si recava al Pronto Soccorso lamentando dolore al fianco destro con irradiazione in regione inguinale e testicolare omolaterale; veniva eseguita una ecografia addominale il cui esito risultava compromesso dall’intenso meteorismo intestinale e dal pannicolo adiposo, da cui non risultava visibile alcuna formazione litiasica né dilatazioni delle vie urinarie escretrici.
Il paziente veniva rinviato al domicilio con diagnosi di colica uretrale destra. Dopo 12 giorni il paziente tornava nuovamente in ospedale ed, eseguita una TAC urgente all’addome, veniva sottoposto ad un intervento laparotomico da cui emergeva la presenza di tumefazioni delle dimensioni di un piccolo melone coinvolgente il geco, il passaggio retto-sigma e la parete addominale destra: la tumefazione risultò essere un voluminoso ascesso addominale susseguente ad una perforazione di diverticolo del sigma.
Tale operazione, ampliamente demolitiva, poteva essere evitata sia nella estensione della asportazione di organi intestinali e di rivestimento peritoneale sia nel tipo di intervento da eseguire, se gli operatori del nosocomio avessero tenuto una corretta condotta trattamentale al momento del primo accesso al Pronto Socccorso che gli avrebbe consentito di porre una corretta diagnosi.